Offerta Formativa

Le scelte educative

«Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali. La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione».

La nostra scuola promuove quindi lo sviluppo armonico e progressivo della persona e opera con la consapevolezza che il bambino è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali e religiosi.

Dunque il bambino è al centro del nostro pensare ed è fondamentale il rispetto del suo sviluppo psicologico, dei suoi bisogni e dei suoi tempi. L’idea di bambino che promuoviamo è quella di una persona che ha in sé tutte le potenzialità per costruire il suo sapere e la sua personalità attraverso l’esperienza, la curiosità e le relazioni con lo spazio, con le cose e con gli altri. Il bambino, in un ambiente che lo accompagna ad acquisire coscienza delle proprie capacità, sperimenta e conquista la propria autonomia e indipendenza per mezzo di una continua attività di sviluppo.

La nostra scuola paritaria svolge l’insostituibile funzione pubblica assegnatale dalla Repubblica Italiana per la formazione di ogni persona e per la crescita civile e sociale del Paese. Inoltre, riconoscendo il primato della responsabilità educativa alla famiglia, opera e agisce in costante dialogo e compartecipazione con essa, facendosi attenta allo stesso tempo al contesto sociale in cui è inserita e ai bisogni emergenti dal territorio.

Attraverso il suo servizio la scuola concorre a un’educazione integrale della persona e contribuisce a:

 − pieno sviluppo della persona umana, per contribuire a rimuovere ostacoli di ordine economico e sociale che di fatto limitano la libertà e l’uguaglianza di tutti i cittadini;

− uguaglianza delle opportunità educative e formative;

 − superamento di ogni forma di discriminazione, a partire da pregiudizi e stereotipi basati sulla differenza di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali;

 − accoglienza e l’inclusione, predisponendo una progettazione delle attività educative che prevedano una didattica personalizzata e attenta ai bisogni di ciascuno (es: disabilità, BES e disagi socio-culturali ed economici);

− valorizzazione delle pluralità delle culture famigliari, linguistiche, etniche e religiose;

 − sviluppo delle competenze, partendo delle potenzialità di ciascuno;

 − partecipazione attiva delle famiglie;

 − apertura al territorio, intesa come prassi educativa che vede coinvolta l’intera comunità e la crescita di una cittadinanza attiva e solidale.

La scuola dell’infanzia fa parte del Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni ed è il primo gradino del percorso di istruzione. La scuola dell’infanzia concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento e mira ad assicurare un’effettiva uguaglianza delle opportunità educative. Nel rispetto del ruolo educativo dei genitori, contribuisce alla formazione integrale dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, realizza la continuità educativa con il nido e con la scuola primaria. La scuola promuove lo star bene e un sereno apprendimento attraverso la cura degli ambienti, la predisposizione degli spazi educativi, la conduzione attenta dell’intera giornata scolastica. Il curricolo della scuola dell’infanzia si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento. L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza. Le metodologie didattiche fanno riferimento soprattutto all’esperienza concreta, all’esplorazione, alla scoperta, al gioco, al procedere per tentativi ed errori, alla conversazione e al confronto tra pari e con l’adulto. Molto importanti sono le routine, momenti della giornata che si ripresentano in maniera costante e ricorrente legati all’accoglienza, al benessere e all’igiene, alla relazione interpersonale, che svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come base sicura per nuove esperienze e nuove sollecitazioni, aiutano i bambini ad orientarsi rispetto allo scorrere del tempo e potenziano le loro competenze personali, cognitive, affettive, comunicative: l’appello, l’attribuzione degli incarichi, la cura del corpo, il riordino dell’ambiente, il pasto comunitario, il riposo… Ampio spazio viene riservato al gioco, durante il quale i bambini si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali. L’osservazione da parte dei docenti, nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo; la documentazione serve a tenere traccia, memoria e riflessione, negli adulti e nei bambini, dei progressi dell’apprendimento individuale e di gruppo; la valutazione riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita di ciascun bambino ed ha una valenza formativa.

Progettazione Curriculare

Alle singole scuole spetta il compito di predisporre il curricolo all’interno del Piano dell’Offerta Formativa, traducendo didatticamente gli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni per il curricolo dalla scuola dell’infanzia. Il curricolo si articola attraverso i campi di esperienza che nella scuola dell’infanzia sono nello specifico:

Cos'è il P.T.O.F.

Il P.T.O.F. è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione educativa ed organizzativa che le scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.

Il Piano ha valore triennale e può essere rivisto annualmente, sempre entro il mese di ottobre.
Il P.T.O.F. della Scuola dell’infanzia S. Maria Assunta -E.T.S. di Brembate di Sopra, coerente con gli obiettivi generali educativi determinati a livello nazionale dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” (M.I.U.R., settembre 2012), viene elaborato dal Collegio dei Docenti ed adottato dal Consiglio della Scuola.

Il P.T.O.F. è uno strumento di pianificazione e si propone obiettivi su base pluriennale, che trovano progressiva realizzazione nelle progettazioni annuali, mantenendo la sua caratteristica di flessibilità: è uno strumento “aperto”, pertanto nel corso del triennio saranno possibili integrazioni e modifiche annuali, da assumere con la stessa procedura che la legge 107/2015 prevede per l’adozione e l’approvazione del documento generale in base:
– agli esiti dell’autovalutazione;
– ai profondi cambiamenti che interessano la Scuola;
– ai nuovi bisogni che emergono dall’utenza;
– ai nuovi bisogni che emergono dal territorio in cui la Scuola svolge la sua funzione educativa e formativa;
– ad eventuali nuove proposte;
Il P.T.O.F. è il documento che richiama al principio di corresponsabilità ed alleanza educativa tra Famiglia e Comunità Educante (Legale Rappresentante/Presidente, Amministratori, Coordinatrice, Docenti, Educatrici, Personale non Insegnante, Volontari) intesa come assunzione di precisi stili educativi e compiti per il conseguimento delle finalità condivise con le famiglie.

La riforma del sistema nazionale d’istruzione (Legge 13 luglio 2015, n. 107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti “) stabilisce che le istituzioni scolastiche predispongano il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (P.T.O.F.), e le scuole dell’infanzia paritarie elaborano tale piano, nell’ambito della propria autonomia organizzativa e didattica ai sensi dalla normativa vigente (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della Legge 15 marzo 1999,n.59).